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Introducing è il sorprendente album di debutto del giovane polistrumentista francese Joris Roelofs registrato a New York nel 2008 per l'austriaca Materials Records. Classe 1984, dalla natia Aix-en-Provence Roelofs si è presto trasferito stabilmente ad Amsterdam, vincendo alcuni dei più prestigiosi premi internazionali per giovani talenti e facendo parte per tre anni della prestigiosa Vienna Art Orchestra. Nel contempo ha avuto l'opportunità di suonare con diversi nomi della scena europea e mondiale e partecipare a numerosi festival come sideman fino a stabilirsi dal marzo dello scorso anno a New York dove ha messo su un quartetto di assoluto valore - protagonista di questo album - e formato da Aaron Goldberg al pianoforte, Matt Penman al contrabbasso e da Ari Hoening alla batteria.
Con un occhio rivolto alle tradizioni, i quattro danno vita ad un mainstream di qualità vivace e personale con parecchi spunti moderni e originali in un mix davvero riuscito. Tre gli standard presenti, l'iniziale I Fall In Love Too Easily, aperta da un bel intro di Roelofs che ricorda per timbro il contralto di Lee Konitz; Sweet & Lovely, caratterizzata dal dialogo continuo del leader con i tamburi di Hoening, e la conclusiva Skylark. Nel mezzo troviamo tre brani originali a firma dello stesso Roelofs intervallati da un brano del pianista Goldberg e da interessanti riletture di Warne Marsh e Dave Holland.
Il giovane sassofonista francese che al contralto - suonato sempre impeccabilmente con uno stile a metà tra Kenny Garrett e Bobby Watson – alterna, con disinvoltura il clarinetto, si trova perfettamente a suo agio in tutti i vari contesti presenti nel disco, grazie anche al supporto fornito da una sezione ritmica con i fiocchi, in cui spicca un Hoening particolarmente ispirato, e all'apporto di un ottimo Goldberg. L'intesa dei quattro è l'elemento fondante: un interplay continuo che fa continuamente crescere le dinamiche dei pezzi assicurando varietà e intensità per quasi un'ora di una musica che non fatica a rimanere sempre coinvolgente e interessante, facendo di Introducing davvero una piacevole sorpresa per gusto e maturità, soprattutto considerato che si tratta di un album di debutto.
Luca Labrini per Jazzitalia